L’inclusione lavorativa giovanile nel mondo del digitale

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Come confermano i dati attuali e le ricerche sui NEET (Not in Education, Employment or Training), in Italia il mancato coinvolgimento dei giovani nel mondo del lavoro è un problema complesso. Le opportunità lavorative nell’ambito del digitale sono invece in continua crescita, ma non basta orientare le nuove generazioni a compiere scelte consapevoli per lo studio e il lavoro. Abbiamo bisogno di iniziative che avvicinino i giovani alle aziende, offrendo le giuste opportunità e curando l’engagement.

  • La situazione dell’occupazione giovanile in Italia

In Italia, alla fine del 2021, i dati sull’occupazione giovanile della fascia d’età tra i 25 e i 29 anni sono stati i più alti degli ultimi tre anni (57,8%), superando quelli del periodo pre-pandemico. Guardando ad un periodo più ampio, però, l’occupazione giovanile non ha ancora recuperato il livello toccato prima della crisi dello scorso decennio, restando ancora di un punto inferiore rispetto al 2011 (58,8%). Ce lo rivelano i dati dell’analisi di Labor Issues Cida-Adapt.

L’attuale situazione italiana viene fotografata anche dal Rapporto Censis-Eudaimon, pubblicato a marzo 2023. In Italia, nel decennio 2012-2022, gli occupati di età compresa tra i 15 e i 34 anni sono diminuiti del 7,6%. Inoltre, il 50,4% dei giovani occupati se potesse lascerebbe l’attuale lavoro e il 69,7% degli occupati tra i 25 e i 44 anni vedono il lavoro solo come un mezzo di sostentamento.

  • Il fenomeno dei NEET: Not in Education, Employment or Training

Recentemente il tema dell’occupazione giovanile focalizza l’attenzione sul fenomeno dei NEET: Not in Education, Employment or Training. I NEET sono i giovani che non studiano, non hanno un lavoro e non sono impegnati in percorsi di inserimento professionale. Secondo i dati Istat in Italia sono circa 2.000.000. Fra le ragioni di questo fenomeno ci sono mutamenti sociali, economici e culturali, ma una delle cause è sicuramente il mancato coinvolgimento dei giovani nel mondo del lavoro.

Secondo i dati Eurostat, siamo il paese europeo con la percentuale più alta di giovani NEET. Quasi un italiano su quattro tra i 15 e i 29 anni non lavora, né studia, né si sta formando sul campo.

Per capire come si è evoluto il fenomeno nel tempo, se prendiamo il decennio 2012-2021, in Italia il dato sui NEET è rimasto simile, calando di 0,7 punti. Se invece guardiamo al ventennio 2002-2021, la percentuale di NEET è aumentata.

  • Le opportunità lavorative nel mondo del digitale

Rispetto a ciò che rivelano le analisi sull’occupazione giovanile, i dati confermano invece che le opportunità lavorative nel mondo digitale sono in continua crescita.

L’utilizzo della tecnologia è aumentato esponenzialmente negli ultimi anni, alimentato anche dalle trasformazioni a seguito della pandemia. Il mondo del lavoro è profondamente cambiato, con la nascita di nuove professioni che trovano massima espressione nella transizione digitale.

Lo testimonia il Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, secondi cui negli ultimi anni oltre il 70% delle imprese ha investito in trasformazione tecnologica. Anche il rapporto realizzato dall’Ocse in collaborazione con Randstad conferma la situazione: in Italia il 12% degli annunci di lavoro online riguarda le occupazioni nel digitale e le assunzioni da parte delle aziende del settore IT sono in continua crescita.

  • Favorire l’inclusione dei giovani nel mercato del lavoro

Nel mercato del lavoro italiano, il mismatch (disallineamento) tra la domanda delle imprese e l’offerta dei lavoratori è evidente. Per arginare il problema, non basta però orientare le nuove generazioni a compiere scelte consapevoli nel mondo dello studio e del lavoro, pur rispettando le naturali inclinazioni di ogni individuo. Uno dei temi fondamentali è aggiornare i programmi scolastici e aumentare gli investimenti pubblici in istruzione e ricerca. In un mondo ormai altamente tecnologico, la conoscenza è alla portata di tutti, ma non tutti la sanno utilizzare.

“Il sapere è sempre più accessibile e a disposizione di tutti in pochi click. Ciò su cui l’uomo dovrà focalizzarsi sempre di più è il saper fare, ovvero utilizzare le informazioni e le tecnologie per applicare la conoscenza al proprio contesto lavorativo e migliorare le performance.” Andrea Ruscica, President & Strategy Lead di Altea Federation.

Anche famiglie, scuole, aziende, associazioni e i giovani stessi possono essere stimolati all’azione per favorire l’inclusione professionale. È questo l’obiettivo del Manifesto per l’inclusione giovanile realizzato da Randstad Education, in collaborazione con Ashoka Italia, che indica alcune linee guida per supportare i giovani.

Qui i principi che vogliamo condividervi:

  1. Rendere lo studente protagonista.

Costruiamo insieme ai giovani, con i loro bisogni, desideri, dubbi, i percorsi formativi e di orientamento e le soluzioni alle sfide sociali e lavorative che si troveranno ad affrontare, basandoci su una cultura del rispetto.

  1. Valorizzare tutte le competenze e l’unicità della persona.

Soft skills, competenze tecniche, attitudini, valori e caratteristiche personali costituiscono il valore aggiunto della persona che fa la differenza nella società e nel mondo del lavoro.

  1. Diventare cittadini digitali.

Sebbene i giovani siano nativi digitali, è necessario sviluppare maggior consapevolezza per un uso adeguato della tecnologia oltre ad un mindset digitale che possa favorire la generazione di valore condiviso e l’innovazione.

  1. Imparare facendo.

Testare con mano gli studi e la formazione per capire l’utilità di quello che si impara. Sperimentare concretamente per capire quali siano le proprie attitudini, capacità e competenze, identificare i propri obiettivi e il percorso per raggiungerli.

  • L’approccio di Altea Federation all’inclusione lavorativa giovanile

In Altea Federation le iniziative human, sempre più centrali nella nostra cultura aziendale, pongono un’attenzione particolare a chi costruirà il nostro domani, a quei giovani che sono il nostro futuro.

Le nostre iniziative sono pensate per offrire opportunità ai giovani, valorizzare il loro percorso e includerli nella nostra cultura. Un impegno che coinvolge tutta Altea Federation: dai talenti che hanno appena mosso i primi passi nel mondo lavorativo, più di 400 giovani che esprimono il nostro valore, agli A-People senior che li guidano nel loro percorso di crescita, a chi è ancora in procinto di iniziarlo.

1. Il valore dell’apprendimento

Coinvolgere i giovani nella cultura e nei valori aziendali, per non vedere il lavoro solo come un mezzo di sostentamento. Allenare le soft skill, per valorizzare le competenze e attivare percorsi formativi. L’apprendimento personale è un aspetto human essenziale per sostenere la crescita dei talenti.

In Altea Federation i momenti di formazione live e la nostra piattaforma di e-learning sono pensati perché i giovani A-People possano mettere in pratica il valore dell’Apprendimento.

Abbiamo adottato le 7 Habits of Highly Effective People di S. Covey, principi intramontabili di crescita personale, per condividere valori e modelli di comportamento, diventare persone davvero efficaci e allenare le soft skill. Anche i nostri corsi sull’Emotional Intelligence sono dedicati alla crescita consapevole, approfondendo e allenando la capacità di percepire, valutare, comprendere, utilizzare e gestire le emozioni. Per migliorare noi stessi, le nostre performance, e disegnare percorsi di People Empowerment.

2. L’iniziativa FedUnder30

Crediamo che la cultura aziendale debba mettere al centro i giovani A-People, per costruire insieme a loro un percorso verso il futuro, ascoltando i loro bisogni, desideri, dubbi. Sono loro i protagonisti dell’iniziativa FedUnder30, che vede il Presidente Andrea Ruscica compiere un tour fra le nostre sedi, per incontrarli e accorciare le distanze. Un momento pensato per raccontare loro Altea Federation, ma soprattutto ascoltare le incertezze, le aspettative, le ambizioni, e insieme stare più vicini. Un’occasione per scambiarsi le esperienze e far sì che possano aiutare reciprocamente. Nessuna gerarchia, ma un confronto molto libero per aprire una piccola finestra da cui guardare il nostro futuro. Perché il futuro si costruisce insieme.

3. I giovani Deputy Tutor nella collaborazione con l’Università Bocconi

Portare il valore dell’innovazione all’interno del mondo dell’università e del lavoro, per dare la possibilità ai giovani di testare con mano la propria formazione. Con questo obiettivo i nostri A-People affiancano gli studenti del corso IT Consulting dell’Università Bocconi nel proprio programma di studi. Gli studenti sviluppano progetti ad alto valore tecnologico, assegnati ad alcuni tra i nostri professionisti più qualificati. Una collaborazione a cui quest’anno apportiamo un valore aggiunto, con la partecipazione di alcuni nostri FedUnder30 in qualità di Deputy Tutor. Giovani colleghi appassionati di innovazione che supportano gli studenti nelle challenge, contribuendo con il proprio know-how.

4. Il progetto di inclusione lavorativa “Al Lavoro 4.0”

Grazie all’interesse del nostro Presidente Andrea Ruscica, ci impegniamo a dare un segnale di attenzione ai giovani partecipando all’iniziativa “Al Lavoro 4.0”: un progetto di inclusione lavorativa nel mondo delle professioni digitali, nato dalla collaborazione tra DIGITAL360, Caritas Ambrosiana e Fondazione S. Carlo, per offrire un’opportunità concreta ai NEET. Dopo alcuni mesi di formazione gratuita su Digital Marketing e Industria 4.0, è giunta l’ora di confrontarsi con il mondo del lavoro e le aziende: per questo motivo abbiamo accolto un giovanissimo A-People che svolgerà con noi uno stage per alcuni mesi. Un’occasione per scoprire la nostra realtà e capire quale sia la professione che fa per lui, iniziando a costruire il suo percorso di carriera.

5. Il FedVLOG: la nostra iniziativa di comunicazione

Il talento che abbiamo accolto, Christian, è stato inserito nel team Branding&Communication e ha già iniziato a dedicarsi al progetto FedVLOG: un vlog personale e aziendale, un video diario che vive sui nostri canali di comunicazione interni ed esterni. Il racconto della sua esperienza in Altea Federation, di chi siamo e cosa facciamo, per valorizzare il suo sguardo sulla nostra quotidianità. Una visione vicina a quella dei giovani che desiderano conoscerci meglio, per scoprire le opportunità che possono trovare nel mondo digitale e nella nostra Altea Federation. Per costruire il futuro insieme.

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