Immagine generata dall’Intelligenza Artificiale
La rivoluzione dell’Intelligenza Artificiale guidata dal tocco umano
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L’Intelligenza Artificiale rivoluzionerà sempre di più il mondo del lavoro e il nostro quotidiano. Non possiamo pensare di arrestare questa tecnologia esponenziale che è già entrata da diverso tempo nelle nostre vite, ma ancora inesplorata. Perché l’uomo sfrutti le nuove possibilità e migliori le sue performance (ma non solo), risolvendo al tempo stesso le problematiche emergenti, va accolta e guidata attraverso il tocco umano. Per un futuro dove l’AI sia al servizio dell’umanità.
L’evoluzione dell’Intelligenza Artificiale
L’Intelligenza Artificiale si basa su un’idea tecnologica affascinante: creare macchine dotate di capacità umane. La scienza di far svolgere ai computer funzioni tipiche della mente umana, come il ragionamento, l’apprendimento, la pianificazione e la creatività, è tanto complessa quanto affascinante e genera enormi potenzialità.
Partendo dagli inizi negli anni Cinquanta, si passa alle prime applicazioni industriali degli anni Ottanta, fino ai giorni d’oggi, in cui ognuno di noi si imbatte nell’IA più volte al giorno, ad esempio con i contenuti consigliati nei social network e con il Mobile banking. Nel mondo delle aziende e del lavoro, oggi si sfrutta l’IA per migliorare la produttività, il processo decisionale, l’innovazione di prodotti e servizi, il customer journey e altro ancora.
In futuro l’IA sarà sempre più applicata a molteplici ambiti del lavoro e delle nostre vite. I veicoli autoguidati rivoluzioneranno i trasporti, gli Autonomous Robot in grado di muoversi senza l’intervento umano automatizzeranno molti lavori, entreranno nel nostro quotidiano sempre più Intelligent Object, che compiono azioni senza l’intervento umano e prendono decisioni in base alle condizioni dell’ambiente circostante.
Poiché si tratta di una tecnologia così dirompente, sono ancora diversi i dubbi su quale sarà in futuro l’impatto dell’Intelligenza Artificiale sul mondo del lavoro e sulla nostra società, e le tematiche etiche e legali da affrontare sono ancora in evoluzione. Nonostante questo, sappiamo che già in passato rivoluzioni tecnologiche di questa portata hanno suscitato paure e visioni distorte, e che il tocco umano sia essenziale per guidarne l’adozione, applicandole nel rispetto dei diritti umani e al servizio dell’umanità.
L’umanità può fare dell’IA un grande alleato per migliorare il mondo. In medicina, ad esempio, l’Intelligenza artificiale può prevedere gli infarti e i problemi cardiovascolari, grazie ad algoritmi basati sui dati raccolti da pazienti con problemi cardiaci. Questa tecnologia può anche analizzare grandi quantità di dati genetici, per aiutare i ricercatori a identificare le mutazioni che causano malattie, prevedere gli esiti dei pazienti e progettare nuovi trattamenti. L’intelligenza artificiale ha un grande potenziale anche nella lotta ai cambiamenti climatici. Secondo alcuni studi, può ridurre le emissioni dei veicoli del 50% entro il 2050. Gli algoritmi possono ad esempio essere utilizzati per identificare i percorsi più efficienti dal punto di vista energetico. Impiegando l’IA in agricoltura, si possono migliorare i raccolti e identificare in quali zone intervenire prima e durante i disastri.
L’IA generativa e i campi di utilizzo
Una tipologia di Intelligenza Artificiale di cui ultimamente si discute molto è l’AI generativa. Si tratta di una forma avanzata di Machine Learning che può generare testo, immagini, audio, video e codice, rendendo il processo estremamente più veloce e in alcuni casi addirittura più creativo, grazie alla combinazione di grandi quantità di fonti e dati utilizzati. La sua applicazione più immediata è la creazione dei contenuti per le aziende e i professionisti, in settori come marketing, design, intrattenimento, eCommerce, ricerca scientifica e HR. Ma con un’adozione sempre più estesa, aiuterà l’uomo a sviluppare un enorme valore in molteplici ambiti. Secondo Sequoia Capital, grazie a questa nuova modalità di lavoro, che migliora l’efficienza di milioni di professionisti in tutto il mondo, l’AI generativa ha il potenziale di generare trilioni di dollari di valore economico.
Tramite i software di IA generativa, l’utente formula la richiesta del contenuto in linguaggio naturale e l’AI genera un risultato derivante da una combinazione dei dati utilizzati per addestrare gli algoritmi. Data l’enorme quantità di dati elaborati dal software, nonostante siano un mix di fonti, i risultati sono nuovi e creativi.
Anche l’AI generativa recentemente sta sollevando dubbi di natura sociale ed etica. Il suo utilizzo può in effetti portare rischi di output non corretti, o legati alla pubblicazione involontaria di contenuti inappropriati, di parte, offensivi, protetti da copyright o dalle regole sulla privacy. Essendo un nuovo campo, è probabile che il panorama dei rischi e delle opportunità cambi rapidamente nelle prossime settimane, mesi e anni. Ma quel che è certo è che sia fondamentale risolvere il problema ponendo l’attenzione sull’intervento umano. Ad esempio, per evitare di includere contenuti tossici o distorti, è importante selezionare attentamente i dati iniziali utilizzati per addestrare i modelli AI, o addirittura personalizzare un modello utilizzando i propri dati. Inoltre, è necessario un essere umano che guidi e controlli l’output prodotto dall’AI generativa, sviluppando un nuovo processo di creazione di contenuti. Una “human-computer co-creation” in cui non ci sia una sostituzione dell’uomo con la macchina, ma un’evoluzione del processo basato sull’interazione tra uomo e Intelligenza Artificiale.
Il caso di ChatGPT: come funziona e il blocco temporaneo del Garante della Privacy italiana
ChatGPT è probabilmente il sistema più famoso di IA generativa, progettato da OpenAI per generare testi simili a quelli umani, partendo dagli input ricevuti. È un modello di linguaggio avanzato e versatile che può comprendere e rispondere alle domande degli utenti, creare testi e svolgere altre funzioni correlate al linguaggio.
ChatGPT analizza enormi quantità di dati testuali provenienti da diverse fonti, tra cui libri, articoli e forum online, e deduce le relazioni tra le parole all’interno del testo. Cogliendo le correlazioni statistiche tra testi, può scrivere una risposta prevedendo una parola dopo l’altra. Può quindi generare risposte pertinenti e contestualmente appropriate in base alle domande e agli input degli utenti.
ChatGPT viene utilizzato in una grande varietà di applicazioni, tra cui assistenti virtuali, chatbot, strumenti di scrittura e traduzione automatica. Intelligenze Artificiali come ChatGPT possono creare grandi opportunità per le aziende che sfruttano la tecnologia in modo strategico. Questo tipo di AI può migliorare il modo in cui gli esseri umani lavorano, automatizzando le attività ripetitive e fornendo interazioni più coinvolgenti con gli utenti. Il servizio clienti, ad esempio, è una grande area di opportunità da sperimentare.
Oltre alle implicazioni etiche già menzionate per l’IA generativa, l’uso di ChatGPT ha fatto affiorare nuove questioni legali. Recentemente, infatti, ChatGPT era stato bloccato dal Garante della Privacy italiano, l’autorità che si occupa di proteggere i diritti delle persone in relazione al trattamento dei loro dati personali. Lo stop, durato finché ChatGPT non ha rispettato la disciplina della privacy, era dovuto a raccolta illecita di dati personali. Il Garante ha posto nove richieste di modifiche, da apportare alle condizioni d’uso e a ciò che utenti e non utenti possono fare, dalla cancellazione dei propri dati, fino ad impedire che vengano usati per il training. OpenAI ha esaudito le richieste e la piattaforma ha riaperto in Italia, garantendo più trasparenza e più diritti. Nelle prossime settimane, OpenAI dovrà soddisfare le ulteriori richieste del Garante, con un sistema di verifica dell’età degli utenti e una campagna di comunicazione per informare gli italiani della possibilità di opporsi all’utilizzo dei propri dati personali.
Un’altra questione legata a ChatGPT è quella della correttezza delle informazioni, ad esempio il rischio di plagio. A volte ChatGPT scrive risposte plausibili, ma errate o senza senso, altre volte confonde realtà con fantasia. OpenAI ha già preso lezioni dai modelli precedenti per migliorare l’affidabilità di ChatGPT e ottenere la riduzione di output dannosi e non veritieri. Inoltre, ha applicato filtri etici per limitare hate speech e disinformazione. Anche in questo caso, d’altra parte, la sorveglianza umana continuativa gioca una parte importante.
Un esempio di come l’AI cambierà le nostre abitudini: Microsoft 365 Copilot
Microsoft 365 Copilot è un sistema di Intelligenza Artificiale che entrerà a breve nella nostra quotidianità, contribuendo a trasformare il nostro modo di lavorare. È un motore di elaborazione che, combinando i modelli linguistici con le app di Microsoft 365 e i dati aziendali, ci permetterà di sfruttare l’IA in modo istintivo.
Potremo utilizzare le abituali app di Microsoft 365 (come Word, Excel, PowerPoint, Outlook, Teams) in un modo nuovo e naturale, grazie al lavoro dietro le quinte dell’AI. Ad esempio, ponendo una semplice richiesta in linguaggio naturale, potremo usare PowerPoint per creare presentazioni, aggiungendo automaticamente i contenuti da un documento creato in precedenza.
A partire dal nome, “copilota”, si presenta come uno strumento che lavora al fianco delle persone e non le sostituisce, aiutandoci a migliorare creatività, produttività e competenze. Quando useremo Word, potremo avviare il processo creativo creando automaticamente una prima bozza pronta da modificare, in modo da non dover più partire da zero e risparmiando tempo di scrittura, ricerca e modifica, mantenendo allo stesso tempo il controllo e portando avanti le nostre idee.
Grazie alla combinazione dei dati (calendario, e-mail, chat, documenti, riunioni e contatti), la nuova Business Chat di Copilot ci darà la possibilità di eseguire operazioni prima impensabili. Chiedendo solamente “spiega al mio team come abbiamo aggiornato la strategia di prodotto”, Business Chat genererà un aggiornamento di stato basato sulle riunioni del mattino, le e-mail e le diverse conversazioni nelle chat.
Guardando alle questioni etiche e legali, potremo collegare i dati aziendali in modo sicuro, conforme e nel rispetto della privacy. Essendo integrato in Microsoft 365, Copilot erediterà automaticamente tutte le policy e i processi di sicurezza, compliance e privacy dell’azienda, come l’autenticazione a due fattori.
Intelligenza artificiale e occupazione
L’IA migliorerà sempre più le modalità con cui svolgiamo il nostro lavoro e viviamo il nostro quotidiano, e ha il potenziale di aiutare l’umanità anche nelle sue grandi sfide, ma con un’adozione sempre più diffusa crescono i dibattiti sulle problematiche sociali ed etiche. Un tema complesso, che ha a che fare anche con una paura generica nei confronti dell’innovazione e delle nuove tecnologie.
Forse il tema più dibattuto è il rapporto fra intelligenza artificiale e occupazione, che in alcuni casi può sfociare in una tecnofobia che ha origini lontane nel tempo. Un esempio celebre è quello dell’operaio Ned Ludd, vissuto alla fine del XVIII secolo, che in preda all’ira distrusse un telaio meccanico.
Già ai tempi della rivoluzione industriale siamo stati in grado di amplificare le abilità del lavoro oltre ciò che il corpo umano è in grado di fare, meccanizzando le competenze. Con la rivoluzione dell’IA, oggi stiamo attuando un processo simile nell’ambito delle conoscenze, digitalizzando le abilità: saremo in grado di fare molto di più e meglio.
Come per le precedenti rivoluzioni tecnologiche, anche con l’adozione dell’IA verranno automatizzate molte attività, soprattutto quelle ripetitive e a basso valore aggiunto, ma è anche vero che nasceranno molte figure nuove: alcuni lavori scompariranno e altrettanti ne nasceranno. Uno studio del 2022 dell’economista David Autor ci dice che: “il 60% dei lavoratori di oggi è impiegato in occupazioni che non esistevano nel 1940, il che implica che oltre l’85% della crescita dell’occupazione negli ultimi 80 anni si spiega con la creazione di nuove posizioni guidate dalla tecnologia”. Più si investe nella tecnologia, più il numero dei lavoratori che svolgono attività complementari cresce a sua volta. Occorre perciò fornire alla forza lavoro le competenze necessarie a svolgere queste professioni più specializzate.
Perché la tecnologia non sostituisce il lavoro umano, ma lo trasforma, migliorandolo. Avremo bisogno di professionisti che si interfaccino con le tecnologie, le controllino e le guidino con il tocco umano. In un connubio Human-Tech che evolve, un gemellaggio unico tra genere umano e tecnologie che ci accompagnerà verso orizzonti mai visti prima.