La sfida human-tech alla griglia di partenza

di Enza Fumarola

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A tutta velocità, viviamo trasportati da un flusso incessante di dati, immagini, suoni, vibrazioni, sensazioni; nulla viaggia più veloce della luce, si sa, eppure inventiamo ogni giorno oggetti intelligenti e macchine all’avanguardia, in grado di trasportarci oltre i nostri limiti, facendoci assaporare il futuro in divenire. A volte però serve uno sprint in più ed è qui che l’uomo corre il suo miglior Gran Premio.

Ammettiamolo. Siamo affascinati, quasi ossessionati, dalla velocità e in quest’epoca straordinaria viviamo una spinta all’innovazione che ci attraversa come una scarica di adrenalina.

Se pensiamo alla velocità, sono tanti i miti che corrono sulla linea del tempo e tante le imprese che su questa sfida pongono sempre nuovi limiti.

Enzo Ferrari aveva 25 anni nel 1923 quando vinse la prima competizione della sua vita, occasione durante la quale gli consegnarono il cavallino rampante, simbolo senza tempo del mito della velocità.

Usain Bolt, con i suoi 9’’58 in 100 metri, è l’uomo più veloce del mondo: riesce a raggiungere i 45 km/h ed è un vero top sprinter, grazie alla sua capacità di produrre un’accelerazione incredibile e a un timing impressionante del segnale elettrico che dal suo cervello viaggia fino ai muscoli.

X-Plane è un progetto avvincente della Nasa: un aereo supersonico che entro il 2021 potrebbe superare il muro del suono silenziosamente, senza il tipico “bang” dei 1800 km/h, dimezzando i tempi di volo in tutto il globo.

Quante imprese sono ritenute impossibili o per lo meno improbabili?

Eppure, la velocità a cui il cambiamento attraversa il nostro mondo è senza precedenti e ci porterà a superare i limiti creduti tali grazie al mix vincente tra uomo e tecnologie.

  • Tecnologie intelligenti “on the fast lane” per il futuro del lavoro

Charles Phillips, Presidente del Consiglio di Amministrazione di Infor, nostro Software Vendor, riconosce nell’accelerazione straordinaria delle tecnologie esponenziali un potenziale oltre ogni limite per l’uomo; la dimostrazione sta ad esempio nel fatto che oggi abbiamo bisogno di più lavoratori, stiamo cioè attivando un maggior numero di ricerche di personale riducendo sensibilmente il livello di disoccupazione.

Da cosa dipende questo sorpasso? Dall’impiego di tecnologie intelligenti che ridefiniscono il lavoro dell’uomo, convergendo verso il vero human potential.

E ci tengo a sottolineare alcuni spunti interessanti sulla velocità del cambiamento, validi per qualsiasi settore industriale e connessi all’utilizzo quotidiano che le persone fanno degli applicativi aziendali, che si tratti di ERP, CRM, HCM o EAM.

  • Task vs jobs, applicare sistemi di Robotic Process Automation per automatizzare compiti ripetitivi in sempre più contesti dell’azienda
  • Machine specific jobs vs machine assisted, studiare la migliore interazione possibile tra uomo e macchina, grazie ad esempio ad assistenti digitali conversazionali
  • Lower the barrier to new jobs and for new companies, ovvero, abbandoniamo il timore di perdere il nostro lavoro e proviamo l’ebrezza di una nuova opportunità
  • Identify and grow talent and not just automated transactions, questo è il vero fulcro del connubio human-tech. La nostra vision è di un’intelligenza artificiale che parte da set di dati e ne estrae, elabora, prevede possibili applicazioni esaltando il ruolo dell’uomo nel prendere decisioni ponderate, sempre più velocemente.
  • Infuse operational applications with talent awareness and development, spingere le persone ad usare il proprio intuito e una buona dose di creatività nell’applicare al meglio gli insight intelligenti segnalati dal cervello artificiale delle nostre aziende
  • Reduce the learning curve and move toward continuous learning in context, aiutiamo le nostre persone ad imparare cose nuove, con applicazioni facili da usare e pillole di conoscenza snocciolate ogni giorno e on demand.

Le parole d’ordine oggi sono fluidità, flessibilità, velocità e integrazione. Il segreto è passare da una visione di processo a una incentrata sugli individui. 

  • Lo sprint di chi ha grinta e taglia il traguardo

Le tecnologie fanno cose impensabili (o altamente improbabili fino a poco tempo fa) e spingono a credere di dover possedere un particolare talento per capirle, utilizzarle, emergere e tagliare il traguardo prima degli altri.

In realtà non è così, o almeno non è sempre così. Ci sono persone talentuose, che hanno cioè un dono (lo stesso Usain Bolt sicuramente è nato con un talento e una predisposizione fisica alla velocità), ma sono anche tante quelle persone che pur avendo un dono non ne sanno sfruttare il potenziale (lo stesso Bolt si allenava moltissimo per migliorare sempre le sue prestazioni e di certo non avrebbe conquistato 3 titoli mondiali consecutivi senza una pratica deliberata – citando un passaggio degli studi sulla “Grinta” di Angela Duckworth).

È proprio la grinta, più che il talento, l’elemento segreto che ognuno di noi può attivare per accelerare il cambiamento che inevitabilmente dovremo affrontare per il nostro futuro. Una sostanza abilitante, un energizzante, che alimenta la nostra passione e perseveranza e ci porta a superare quei famosi limiti che spesso pensiamo di avere.

Chissà se nel futuro qualcuno parlerà di noi, guardando alle innovazioni che avremo saputo generare oggi, nel tempo del “becoming”.

Supportiamo le aziende nel rinnovarsi, aiutandole a migliorare le performance aziendali, ad innovare l’offering, velocizzare i processi interni e creare nuovi modelli di business. Il tutto per permettere di essere maggiormente competitive in un mercato in continua evoluzione.

Enza Fumarola, CEO @ALTEAIN
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