Architetture Ibride per la trasformazione intelligente dell’IT

di Matteo Anchieri

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Sono abituato alla velocità, ai cambianti disruptive, al mutare delle condizioni e all’evolversi delle forze che ci costringono a trovare nuove soluzioni. E sono anche affascinato dall’inevitabile variare del nostro mondo e dall’accelerazione costante a cui siamo soggetti … e che ci fa sembrare che le nuvole sopra la nostra testa corrano sempre più veloci.

Ma perché parlo di nuvole, associandole al tema dell’infrastruttura IT intelligente svelato nel titolo?

Proprio come un architetto d’avanguardia, intento ad immaginare e realizzare una grande opera, unica per creatività e scelta dei materiali, in equilibrio perfetto con l’uomo e l’ambiente che la accoglie, così un IT Solution Architect, intento a elaborare proiezioni di crescita infrastrutturale a sostegno del business, gioca la sua sfida più grande nel dare forma a questa nuvola di dati, necessari al disegno della migliore strategia.

Nelle proiezioni di Altea 365, questa nuvola si compone di transazioniinformazioni strutturate e destrutturateconnessioni tra software applicativi e integrazioni tecnologiche, che viaggiano da una parte all’altra del pianeta e affinché questo avvenga in near-real time occorre disegnare una Tech Cloud Strategy di successo. Un vero e proprio progetto ingegneristico che poggia le fondamenta su una conoscenza approfondita delle tecnologie abilitanti e sulla capacità di combinarle in un’architettura ibrida, tra cloud e realtà.

Produttività è la parola chiave di un IT che diventa sempre più abilitatore di Intelligent Workplace. L’utilizzo della tecnologia può quindi essere fondamentale per un proficuo scambio di idee, incentivando e migliorando il lavoro di squadra. 

  • Dentro la nuvola, un ibrido di soluzioni IT

La crescita esplosiva dei dati è accompagnata da un proliferare di tecnologie a sostegno della produttività individuale e aziendale. Reparti produttivi sono attraversati da correnti tecnologiche di grande impatto, come sistemi di iIoT (Industrial Internet of Things) che raccolgono e producono dati sugli output e sulle fasi di lavorazione, per ottimizzare e digitalizzare i processi lungo tutta la supply chain. Device mobili perennemente connessi rendono la rete una struttura soggetta a forte elasticità, tra picchi di utilizzo estremo e zone di comfort che richiedono però parità di prestazione. Diversi tipi di dati e diversi tipi di repository, a volte in cloud o meglio in multi-cloud, altre volte in data center, a complicare la struttura architettonica dell’intero environment.

Queste sono le architetture ibride, le così dette Hybrid IT, per cui un’organizzazione fornisce e gestisce alcune risorse IT in-housema usa servizi cloud-based per altre; ciò che rimane centralizzata è però la governance dell’IT.

Ci sono in particolare tre forze che stanno accelerando il processo:

  • la necessità di mantenere il controllo e la sicurezza sui dati
  • la riduzione del costo di servizi cloud come Software-as-a-Service o Storage-as-a-Service
  • il desiderio di un dipartimento IT che risponda il più velocemente possibile ai rapidi cambiamenti e alle esigenze del business

Quest’ultima forza è per me la più importante ed è qui che il ruolo dell’IT evolve da provider di un servizio a broker strategico, passando cioè da una visione di costo necessario a una di business driver proattivo che supporta la digital transformation aziendale grazie al disegno di una infrastruttura IT solida, scalabile e fluida.

E quanto può essere complicato riprodurre un’architettura a immagine e somiglianza di una nuvola? Un oggetto (sempre che si possa definire tale) cioè privo di una forma definita e in perenne mutamento, appunto in divenire. Parlando di architettura, c’è chi ha raccolto la sfida: all’interno del nuovo Convention Center di Roma “galleggia” l’opera di Massimiliano Fuksas, la Nuvola, una struttura di nervature d’acciaio rivestite da un telo trasparente, che avvolge e sostiene l’auditorium da 1800 posti. Si tratta di un’architettura unica che trae ispirazione dalla forma che le nuvole assumono nelle due porzioni di cielo, “sopra e sotto”, costituendosi in strutture impalpabili, effimere, ma allo stesso tempo potenti.

Per riuscire nella sfida dell’IT, proprio come gli ingegneri impegnati nel progetto futuristico fuksiano, occorre far leva sulle competenze tecniche ma anche sulle capacità uniche dell’uomo, come creativitàingegno e intuito, esprimendo il nostro giudizio e ponderando le nostre scelte sulla base oggettiva delle predizioni elaborate dalle macchine. Questo è il connubio human-tech.

“Queste sono le doti che dovremo shiftare all’interno delle organizzazioni. Man mano che scende il prezzo della predizione, il valore del giudizio, quindi dell’uomo, aumenterà.”

  • Enterprise Architecture per la trasformazione intelligente dell’IT

L’Enterprise Architecture viene spesso associata al risultato dell’analisi della struttura di un’azienda, che coinvolge processi di business, elementi tecnologici (IT) e le informazioni chiave gestite. Questo schema non è però da vedersi come un plastico statico, è piuttosto un piano dinamico che si concretizza in obiettivi e azioni di breve – medio – lungo termine. Ed è sulla base di questo piano che si disegna la Tech Cloud Strategy di successo, definendo linee guida progettuali da adottare per mantenere nel tempo gli standard IT attesi, direzioni da seguire che non siano vincolo all’evoluzione, ma path abilitanti per una vera trasformazione digitale.

Come possiamo allora indirizzare in maniera coerente le singole scelte, con l’obiettivo di semplificare, mantenere standard elevati e garantire la governance?

Le potenzialità offerte dagli strumenti di predizione, quindi dagli algoritmi di Intelligenza Artificiale e Machine Learning, possono portare a evidenti vantaggi per la Direzione IT:

  • Predictive support, beyond proactive – un’esperienza di supporto che previene e predice eventuali problematiche infrastrutturali, ovunque si possano verificare e in qualunque momento (un esempio di grande attualità riguarda la cyber security, con l’impiego dell’AI in tutta quella fase di Network and People Behaviour, per identificare eventuali minacce e analizzare comportamenti anomali)
  • Effortless management, eliminate guesswork – un sistema di Analytics avanzato per lo storage o le virtual machine può eleminare ogni dubbio riguardo a malfunzionamenti, attivando insight puntuali e specifici che semplificano il lavoro del team IT
  • Harware optimization – algortimi di machine learning istruiti per fornire la corretta capacità di calcolo, rete o memoria necessarie a far funzionare gli applicativi di gestione e evoluzione del business

Una strategia quindi efficace per la trasformazione intelligente dell’IT deve a mio avviso sostenere il connubio human-tech e dare forma a una architettura che sia Timeless, senza limiti di tempo e che duri nel tempo, Predictive, utile alle persone, fornendo stimoli e suscitando azioni di valore, Cloud-Ready, per accogliere in Cloud lo spazio infinito di opportunità.

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Matteo Anchieri, CEO & Equity Partner Altea 365
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